mercoledì 25 maggio 2016

Regalano le ferie al collega che ha figli disabili. "Il più bel dono ricevuto"

Una bella storia di di solidarietà: succede a San Giorgio a Cremano, città metropolitana di Napoli. Quarantuno agenti della Polizia Municipale hanno deciso di rinunciare ad 82 giorni di ferie totali per donarli ad un collega in difficoltà

ROMA - Una bella storia di solidarietà. Succede a San Giorgio a Cremano, città metropolitana di Napoli. Quarantuno agenti della Polizia Municipale hanno infatti deciso di rinunciare ad 82 giorni di ferie totali per donarli ad un collega con figli disabili. Al sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, ha infatti ricevuto la richiesta, da parte degli stessi poliziotti, di cedere, a titolo gratuito, due giorni di congedo a favore di un collega per dargli la possibilità di assistere i due figli minori, affetti da grave disabilità. Una grande dimostrazione di soliderietà, nata dalla volontà da parte del corpo dei Vigili Urbani di offrire un aiuto concreto al collega che lavora a San Giorgio a Cremano da oltre 14 anni, un quarantenne, residente a Soccavo, che assiste i suoi due figli minori, affetti da un ritardo psicomotorio che non li rende autosufficienti.

I bimbi necessitano di terapie continue, oltre a cure costanti anche relativamente ai loro bisogni primari. "Il gesto di solidarietà dei miei colleghi - fa sapere l'agente - è il più bel regalo che abbia ricevuto. Gli agenti del Comando di Polizia di San Giorgio sono per me una vera comunità, quasi una famiglia, con la quale condivido le soddisfazioni lavorative ma anche i momenti complessi che vivo al di fuori del lavoro. Ringrazio anche il sindaco Giorgio Zinno, sempre sensibile a tematiche come queste e pronto a porgere una mano per alleviare situazioni di difficoltà".

La cessione di giorni di riposo e ferie a favore di altri colleghi è prevista dalla legge n. 183 del 10 Dicembre 2014 e in questa specifica circostanza, ha rappresentato un'opportunità per offrire un sostegno concreto a chi ne ha più bisogno.
"Ho accolto con favore - afferma il sindaco Giorgio Zinno - la richiesta dei 41 agenti di Polizia di cedere le proprie ferie a favore del collega che conosco come gran lavoratore, poliziotto attento e persona sempre disponibile. Mostrare solidarietà verso gli altri vuol dire partecipare ai problemi di chi fa parte della nostra comunità e, in senso più ampio, significa sentire un legame affettivo altruistico che ci unisce ai nostri simili. Essere solidali significa, quindi, sacrificare anche il proprio tempo per aiutare chi ne ha più bisogno. Sono orgoglioso del Corpo di Polizia Municipale che ha sacrificato il proprio bene personale con un gesto tanto semplice quanto indispensabile".


28 dicembre 2015

FONTE: Redattoresociale.it

venerdì 20 maggio 2016

Inno alla Vergine

Inno alla Vergine

   Vergine Madre,
figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,


tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.


Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.


Qui se’ a noi meridiana face
di caritate; e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar sanz’ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate

Dante Alighieri,
 Paradiso XXXIII, 1-21


martedì 10 maggio 2016

La meravigliosa storia di Dobri Dobrev, ultracentenario che ha donato 40 mila euro di elemosine in opere di Carità


Esistono storie di persone che fanno venire la pelle d’oca da tanto sono straordinarie, meravigliose, persino eccezionali….. storie di persone che ci ricordano quanto il nostro mondo possa essere bello se solo lo vogliamo, ma soprattutto quanto “potenzialmente” grande e ricolmo di virtù può essere il cuore dell’uomo. E una di queste storie, davvero straordinaria, è quella di Dobri Dobrev, meglio conosciuto come “nonno Dobri” o come “il Santo di Bailovo”.

Dobri Dobrev è un anziano signore, anzi più che anziano, essendo nato oltre 100 anni fa (!), per l’esattezza il 20 luglio 1914, nel piccolo villaggio di Bailovo, non lontano da Sofia, in Bulgaria. Suo padre morì durante la Prima Guerra Mondiale e sua madre dovette crescere lui e i suoi fratelli da sola. Del passato di Dobri non si sa molto perchè lui è restio a parlare di sé e dei particolari della propria vita, non ama la notorietà e preferisce vivere nel nascondimento, tuttavia sappiamo che durante la seconda Guerra Mondiale, in uno dei bombardamenti di cui Sofia rimase vittima, una granata cadde vicino a lui e da allora ha perduto quasi completamente il suo udito.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Dobri ha deciso di donare tutti i suoi averi alla Chiesa e ha iniziato a vivere in totale e assoluta povertà, completamente dedito alla Carità e alla preghiera, vivendo solamente della sua piccola pensione statale pari, oggi, a 80 euro mensili. Le proprie spese personali del resto sono proprio ridotte all'estremo essenziale: vive in una piccola e povera stanza nel cortile interno della chiesa “San Cirillo e Metodio” del suo villaggio natale Bailovo, e anche se in essa c'è un letto, lui preferisce non utilizzarlo, ma dormire sul nudo pavimento, da vero asceta, rigettando ogni comodità che non fanno più parte del suo modo di essere. Dobri indossa indumenti riciclati, le scarpe se le fa da sè e si contenta del minimo indispensabile per mangiare, quasi sempre una pagnotta di pane e un pomodoro al giorno. Qualche volta lo si è visto mangiare una fetta d'anguria, donatagli gentilmente da qualche persona amica.

Tutto il suo tempo Dobri lo passa chiedendo l’elemosina ai passanti, tra il suo paese natale, i paesi cirocostanti e la capitale Sofia. Ma quello che la gente non sa, è che di tutto il ricavato di queste elemosine Dobri lo devolve interamente in opere di Carità, in particolar modo nel restauro di chiese e monasteri e per il pagamento delle bollette di acqua e di energia elettrica di un orfanotrofio. In tutti questi anni di elemosine Dobri ha raccolto la bellezza di 40 mila euro, completamente devoluti per questi scopi nobilissimi.
Per fare questo Dobri dona TUTTO quello che riceve della gente che incontra, fino all'ultimo centesimo, non trattenendo nulla, ma veramente nulla per sé. Fino a non molto tempo fa, Dobri si recava giornalmente a Sofia percorrendo la distanza che intercorre tra il suo paese Bailovo e la capitale (diversi Km) sempre rigorosamente a piedi, in ogni stagione e con qualsiasi condizione di tempo..... oggi, per ovvie questioni d'età e per le sue precarie condizioni di salute, non è più in grado di fare questo, per cui è costretto a prendere l'autobus. Ed essendo la sua bontà e generosità ben conosciuta da tutti, gli autisti non gli chiedono mai i soldi del biglietto.


La storia di Dobri richiama veramente da vicino quella della povera vedova del Vangelo, che dona tutto quello che ha, senza tenere nulla per sé stessa, oppure quella di altri Santi e asceti del passato, ma in una società frenetica e materiale come quella di oggi, la sua storia appare ancora più impensabile e “controcorrente”. Ed è proprio la Fede in Dio che spinge Dobri a fare tanto, a donare tutto di sé stesso per il Bene del prossimo e della Chiesa. Quando chiede l’elemosina Dobri tiene spesso in mano una candela e a tutte le persone che lo avvicinano si inchina e ripete sempre le parole “Rallegratevi in Dio”. Spesso lo si vede entrare in chiesa a pregare “per tutti coloro che ne hanno bisogno”.

La Chiesa e Dobri sono veramente un tutt'uno e la chiesa del suo paesello Bailovo è a tutti gli effetti la sua vera casa. Nel cortiletto interno della chiesa infatti, dove Dobri ha la sua stanza, si possono vedere secchi pieni di materiale e tante assi di legno..... non sorprenda tutto questo, perchè con questo materiale Dobri, sopratutto di prima mattina, si prodigava nel fare lavori di restauro e ricostruzione della sua chiesa, il tutto naturalmente a proprie spese.
La chiesa del suo paesino, piccola e accogliente, costruita dal maestro Gancho Trifonov di Smolskonel nel 1884, e’ uno splendido esempio della cultura Bulgara. Il sacerdote della chiesa e’ morto diverso tempo fa, e da allora, in questi ultimi anni, vengono altri sacerdoti a celebrare la Messa provenienti dai paesi vicini. L'anziano Dobri di primo mattino apre la chiesa per loro e per i pellegrini e la chiude la sera.

La sua figura di uomo vecchio dalla folta barba bianca è ormai divenuta familiare agli abitanti di Sofia e dintorni, ma ora non solamente lì. La sua storia meravigliosa e toccante, una volta venuta alla luce, è stata raccontata ed è arrivata al grande pubblico attraverso i moderni mezzi di comunicazione, quali giornali, televisione e internet. E' stato dedicato a lui persino un gigantesco murales, realizzato sulla fiancata di un palazzo, raffigurante la sua bonaria e rassicurante figura di uomo carico di anni, dai capelli e dalla barba bianchissimi come la neve, intento a chiedere l’elemosina con la sua inseparabile candela bianca in mano.
E' successo anche che della gente, venuta a conoscenza della sua storia e per ringraziarlo per tutto quello che faceva, lo abbia visitato nella sua modesta dimora e, vedendo l'estrema essenzialità di questa, si sia offerta di comprargli qualche mobile estremamente semplice. Ma Dobri, tenendo fede alla sua vocazione di assoluta povertà e totale carità, ha sempre rifiutato.

L'inaspettata popolarità che ha raggiunto Dobri negli ultimi tempi, non ha cambiato assolutamente nulla del suo stile di vita, tutta protesa verso Dio, per il bene della Chiesa e del prossimo. Quel prossimo nel quale Dobri vede, per ciascuno, il volto di Cristo.

Grazie Dobri !

Marco