lunedì 15 gennaio 2024

Dio è il nostro pilota



Una bambina di 8 anni sale su un aereo per New York, mostra il suo biglietto e prende il suo posto.
Apparentemente sicura, intelligente, tira fuori un libro da colorare.
Non è un volo molto rilassante, c'è molto vento e tanta turbolenza... ad un certo punto c'è una scossa forte, e tutti i passeggeri sono impauriti e nervosi, ma la bambina continua a colorare il suo libro con calma e tranquillità.
La donna seduta vicino a lei chiede incuriosita: "Ma come fai ad essere così calma?"
La bambina le risponde: "Mio padre è il pilota".

Nel lungo viaggio della vita, arriveranno certamente momenti di forte prova, di incertezza, paura e confusione... momenti dove non saprai più dove appoggiarti, dove andare, dove gridare aiuto. In quei momenti ricorda sempre una cosa: se avrai dato a Dio il posto da "pilota" nella tua vita non ci sarà nulla da temere... Papà sa dove ti sta portando!


Fonte: Web

lunedì 18 dicembre 2023

La mia bellissima guerriera Indi Gregory


Dean, il padre di Indi Gregory, ha reso un commovente tributo a sua figlia durante il suo funerale nella Cattedrale di Nottingham, celebrato il 1° dicembre 2023.

“ Onestamente, sento, nel profondo del mio cuore, che Indi non era solo bella, forte e unica. Sapevo fin dall'inizio che era molto speciale.

Tuttavia, non avrei mai potuto immaginare il tipo di viaggio che noi e Indi avremmo dovuto affrontare per lottare per la sua vita. Non ha dovuto solo combattere contro i suoi problemi di salute, ma anche contro un sistema che rende quasi impossibile vincere. Eppure, era il suo punto più debole, i problemi di salute, che hanno distinto Indi come una vera guerriera.

[…] Dio ha messo Indi su questa terra con la missione di smascherare il male nel mondo. L'ha scelta perché era forte, bella e speciale. Ma ora questo capitolo del destino di Indi è finito. La sua eredità, tuttavia, è appena iniziata. Volevo assicurarmi che Indi fosse ricordata per sempre e vivrà nei nostri cuori e attraverso le nostre voci.

Ma, il mio più grande conforto in questo momento difficile è sapere dove sia Indi e con chi sia ora. Ho fatto battezzare Indi per proteggerla e affinché andasse in Paradiso. Mi dà pace sapere che è in Paradiso e Dio si prende cura di lei.

Ti amerò sempre, Indi.

Da Papà ”.


giovedì 14 dicembre 2023

Teresina e suo marito sono malati e con tanti debiti.... aiutiamoli ad avere un futuro più sereno!



Cari amici,

condivido sulle pagine di questo blog la dolorosa storia di Teresina, una mia cara amica che conosco oramai da diversi anni e che versa in gravi problemi sia di salute che finanziarie. E non solo lei, ma anche suo marito, recentemente passato attraverso ben tre ospedali e ora molto limitato nella deambulazione, tanto che la stessa Teresina è costretta ad aiutarlo quando si deve lavare e vestire.

Non mi dilungo troppo nel descrivere la loro situazione, in quanto la potete trovare sulla piattaforma GoFundMe cliccando qui: "Aiutiamo Teresina ad avere un futuro sereno"
raccolta fondi aperta proprio per poter aiutare questa famiglia bisognosa, affinché possano permettersi di pagare le tante spese che hanno e, soprattutto, i molti debiti che hanno contratto ultimamente.

In aggiunta a tutto quanto è esposto nella raccolta fondi GoFundMe, si aggiunga anche il fatto che Teresina e suo marito avrebbero bisogno di cambiare occhiali, di avere apparecchi acustici e, cosa molto importante, dovrebbero affrontare delle cure odontoiatriche che include anche la realizzazione di una dentiera.

E' sempre cosa triste e dolorosa constatare come delle persone oramai anziane e con varie problematiche di salute, debbano finire per indebitarsi fino al collo per potersi curare e andare avanti, stentatamente, con la propria vita.... quando, per contro, fuori c'è tanta gente che vive nell'abbondanza, con macchine e Suv costosi, grandi case, abbigliamento “di marca” e chi più ne ha più ne metta.
Questa “forbice” tra ricchi e poveri è sempre più marcata, quando invece non dovrebbe essere così!
La cosa più triste però è constatare come alle persone più povere, spesso, manca persino il necessario, tanto da non sapere proprio cosa fare per poter sbarcare il lunario.

E allora, con il cuore, tra le pagine di questo blog, vengo a chiedere a tutta la gente di buona volontà, di poter aiutare questa coppia con un offerta libera, ciascuno donando secondo le proprie possibilità.
E se per talune persone fosse proprio impossibile donare il proprio obolo, può comunque aiutare questa famiglia con la condivisione della loro storia e con la propria personale, sentita preghiera.

Come soleva dire l'indimenticabile Madre Teresa di Calcutta, tante gocce, tutte insieme, formano gli oceani. Cerchiamo allora di essere, anche noi, una goccia di Solidarietà e Amore in aiuto di questa coppia bisognosa.... e così anche per loro ci potrà essere un futuro più sereno e roseo, come ciascuna persona avrebbe il diritto di avere.

Grazie di vero cuore a tutti!


Marco

martedì 26 settembre 2023

Fratel Biagio e Padre Pio


Fratel Biagio Conte ci racconta qual'è il suo rapporto con Padre Pio e come lo ha conosciuto.

Fratel Biagio: “ Il momento in cui ho conosciuto Padre Pio, ve lo devo dire, non l'ho conosciuto direttamente, ma in cammino.
Quando me ne andai via di casa, che ho lasciato tutto, nel 1990 a 26 anni.... Palermo al mare davanti e dietro le montagne. Da quelle montagne ho vissuto un periodo di eremitaggio all'interno della Sicilia, quasi un anno isolato da questo mondo che mi aveva ferito, deluso, la società, egoistica e indifferente.
A piedi poi... il buon Dio mi accompagna fino ad Assisi da San Francesco. Perché prima inseguivo le cose del mondo... ero fan dei giocatori, cantanti, attori... ero nella moda. Ma da quel momento la mia vita ha un cambiamento... seguo invece... divento fan di Gesù, di Maria, di San Giuseppe, di tutti i Santi e le Sante di Dio.
Padre Pio lo incontro grazie a un frate cappuccino nella zona della Campania. Mentre mi avviavo per Assisi a piedi, incontro un frate che veniva dall'Africa, da una missione dell'Africa. Lui mi parla di Padre Pio e mi da un immaginetta di Padre Pio. Io ne avevo sentito parlare ma mai avevo avuto un diretto.... e lui mi disse: “Tieni questa preghiera di Padre Pio”. E da allora Padre Pio mi accompagna, mi ha accompagnato ad Assisi ed il ritorno. Poi qui, io non volevo più tornare a Palermo, in Italia.... volevo andare in Africa, in India. Ma il buon Dio mi ha detto: “L'Africa è qua, qui c'è tanto da fare. Volevi aiutare, ecco datti da fare!”.
Qui inizia la missione e Padre Pio mi accompagna da allora, anche con i francescani, i cappuccini. Inizia un primo incontro con i cappuccini qui a Palermo, alle catacombe, in quanto loro facevano già un servizio di carità, e andavo a portare i fratelli, che ancora non avevo la struttura, li portavo lì a fare la doccia. Mi davano la biancheria, il mangiare.
Allora ecco che nasce un incontro, un legame. Allora Padre Pio è presente, è qui con noi. E oggi tanti gruppi, come oggi in particolare, siete venuti a dare conforto, sostegno, a noi che operiamo in questa comunità. Con un impegno enorme, delicato, che il Signore ci ha inviato ad alleviare la sofferenza dei più deboli, degli ultimi, dei senzatetto ”.


Fonte: You Tube


lunedì 20 marzo 2023

Una caffetteria Cattolica nella terra dei fuochi per diffondere i valori e i principi Cristiani


Nata nel 1996 nel cuore della tristemente nota "terra dei fuochi" tra i comuni di Marano e Calvizzano in provincia di Napoli, la Caffetteria Bethlehem Cafè è sorta grazie all'intraprendenza di Rossella e Stefania, due ragazze piene di voglia di fare e di creare qualcosa di nuovo e originale.

L'idea di creare una caffetteria Cattolica è nata prendendo spunto dalle parole dell'indimenticabile Papa Giovanni Paolo II: “Nell’umile grotta di Betlemme giace, su un po’ di paglia, il "chicco di grano" che morendo porterà "molto frutto"”.
Da queste parole ecco allora prendere forma questo bar, nato per diffondere i valori e principi Cristiani, in cui si può parlare senza remore delle proprie esperienze personali di Fede, come se si facesse parte di una grande famiglia.

In questo locale, come è giusto e sacrosanto che sia, non esistono slot machine, troppo spesso causa di gravi dipendenze da "gioco" da parte di molte persone, sostituite da una sana e utilissima libreria Cattolica.

Nel corso degli anni all'interno di questo locale sono state promosse anche numerose manifestazioni di carattere sociale, come la presentazione di diversi libri, e per due anni consecutivi l'evento "Caffè con il Vescovo", con la presenza di Sua Eccellenza Angelo Spinillo.
Non sono mancati neppure eventi legati alla musica, come i Concerti di Natale con la partecipazione del famoso coro Gospel, di fama nazionale, Flowin' Gospel.

Dove c'è Fede e buona volontà nasce sempre qualcosa di Bello, e anche questo originale e genuino locale ne è una prova tangibile.


Marco

sabato 21 gennaio 2023

A Parma, 90enne generoso apre le porte a sette giovani ragazzi ucraini, in fuga dal loro paese a causa della guerra


La guerra in Ucraina è da quasi un anno che sta imperversando senza esclusione di colpi, con il suo carico di vittime, dolore e sofferenza senza fine, resa ancor più dura oggi dal sopraggiungere dell'inverno e quindi dall'arrivo del freddo che rende tutte le cose sempre più difficili. E, quello che è peggio, questo conflitto non sembra avere spiragli di Pace, con le due parti, Russia e Ucraina (quest'ultima supportata dagli Stati Uniti e dalla Nato), distantissime tra loro, cosa che fa pensare a una guerra ancora molto lunga.

Nel bel mezzo di questo quadro desolante, non mancano tuttavia esempi di grande Solidarietà a favore dei poveri civili, come a Parma, dove un uomo di ben 90 anni, Marco Borghini, ha aperto le porta della propria casa a 7 ragazzini, tre maschi e quattro femmine, provenienti da un piccolo paese vicino a Leopoli, una delle città ucraine più colpite da questa insensata guerra.

Scappati dalla propria terra martoriata dalle bombe, prima in pullman e poi a piedi, giunti a Milano hanno trovato un pulmino fornito dallo stesso Borghini, che li ha condotti a Parma dove hanno potuto sistemarsi in una bella casetta in Via D'Azeglio, accolti e ospitati da Natalya, nonna di quattro di questi sette ragazzi, che lavora in Italia da 11 anni come badante e assistente familiare.
Ed è stata proprio Natalya, colpita al cuore dalle tragiche vicende di questa guerra, a chiedere di poter accogliere questi ragazzi, assieme a due nuore, per poter dar loro sostegno materiale, Pace e Serenità.

Marco Borghini, forte della sua lunga esperienza di vita, compreso l'aver visto e vissuto in prima persona la Seconda Guerra Mondiale, cosa questa che ha lasciato un segno indelebile nella sua anima, non ha saputo dire di no a questi profughi bisognosi di un tetto sopra la testa e di tanto aiuto, e quindi ora si ritrova con una famiglia quanto mai allargata, nella quale Borghini si sente come un nonno felice per questi ragazzi, condividendo con loro pranzo e cena e anche piacevolissime passeggiate insieme all'interno del Parco Ducale.

Per Marco Borghini, molto conosciuto in città per aver aperto all'inizio degli anni 60 in Via D'Azeglio un negozio di abbigliamento sportivo tenuto in gestione per oltre trent'anni, è stata una grande Gioia poter accogliere questi civili ucraini in fuga, e poter dare loro ciò di cui hanno bisogno, compreso il poter frequentare la scuola per i giovani ragazzi ospitati, grazie a una dad che copre migliaia di chilometri di distanza.
La città di Parma, e in particolar modo il loro quartiere, li ha accolti con molta simpatia ed amicizia, e non sono mancati gesti di solidarietà e altruismo da parte di molte persone della zona.

La speranza, naturalmente, è quella che un giorno in Ucraina possa tornare la tanto agognata Pace, e così i ragazzi possano ricongiungersi con i loro papà, costretti a rimanere in Ucraina, e riprendere quel cammino di vita insieme spezzato ora dall'assurdità di questa guerra.


Marco

martedì 20 dicembre 2022

Addio a Sinisa Mihajlovic, campione nello sport e nella vita, con tanta Fede e un rapporto “speciale” con Medjugorje

Venerdì 16 dicembre 2022 ci ha lasciati Sinisa Mihajlovic, indimenticabile campione di calcio e allenatore, vincitore di due Coppe dei Campioni con la Stella Rossa di Belgrado all'inizio degli anni novanta e poi militante in diverse squadre italiane come la Roma, la Sampdoria, la Lazio e l'Inter. Giocatore dal carattere forte e indomabile, ma leale e carismatico, si ricordano in particolar modo i suoi famosi calci di punizione, dalle traiettorie spesso imparabili per i portieri avversari.
Notevole anche la sua carriera come tecnico, in cui ha allenato squadre come Bologna, Sampdoria, Fiorentina Milan e Torino.

La Malattia, la sua Fede e il legame forte con Medjugorje

Nel 2019 Sinisa scopre di essere affetto da leucemia mieloide acuta, malattia terribile con la quale lotterà fino alla fine, e causa del suo decesso avvenuto pochi giorni fa all'età di 53 anni.

Per chi lo ha conosciuto ci sono solamente parole buone per Sinisa, vero e proprio campione dello sport ma anche nella vita, e persona dalla vera e genuina Fede.
Da sempre credente, lui amava definirsi metà ortodosso e metà cattolico, e viveva la propria Fede, a detta di sua figlia Viktorija, in maniera discreta e riservata.
Indimenticabile, per lui, è stato un pellegrinaggio fatto a Medjugorje nel 2008, che lo ha profondamente toccato e cambiato. Come lui stesso ha raccontato al giornale Tuttosport: «In quel posto mi è successa una cosa che non mi era mai accaduta, non avevo mai provato. Quando sono arrivato là mi sono sentito di colpo come un bambino. Mi sono seduto su una panchina e sarei potuto stare così all’infinito, stavo benissimo. È stato il momento più bello della mia vita, ero beato! In quella circostanza ho pianto tre o quattro volte ma non so dire perché. Su quella panchina è come se mi fossi ripulito, come se avessi tolto una pietra dal cuore. Da lì ho iniziato a pregare. Solo che commettevo uno sbaglio, pregavo solo quando avevo bisogno, un po’ come tutti. Sono andato un po’ in conflitto, a volte Dio mi aiutava a volte no. Poi ho capito che bisogna pregare sempre, da prima della malattia prego due volte al giorno. Ma non bisogna dire “voglio, voglio…”, ma “grazie, grazie…”».

La figlia Viktorija rivela che c'era l'intenzione di tornare a Medjugorje tutti insieme con la propria famiglia, ma purtroppo, a causa della pandemia, questo pellegrinaggio non si è potuto attuare.

Belle e profonde anche le parole di Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti, e di don Davide Banzato, giovane sacerdote della stessa Comunità, che lo ricordano con molto affetto. A questo proposito Chiara Amirante, sui social dove è presente, ricorda di lui: «Al suo primo viaggio a Medjugorje era venuto a trovarci nella comunità Nuovi Orizzonti incontrando e ascoltando le storie dei ragazzi usciti da diversi inferni. C'era anche Mirijana presente (una dei sei veggenti di Medjugorje) che ha fatto la sua testimonianza personale e abbiamo vissuto un momento intimo molto intenso di condivisione, dove avevo potuto raccontare la storia della comunità, e ricordo le sue lacrime di commozione e un abbraccio unico, di uomo davvero fuori dal comune, a pochi anni da una guerra tremenda nell'ex Jugoslavia. Sinisa Mihajlovic non aveva nascosto le sue lacrime da guerriero con un cuore immenso, dicendo parole, per chi ha vissuto quel momento, straordinarie quanto la sua anima, sigillate da un abbraccio autentico e spontaneo che a noi potrebbe sembrare semplice, ma che invece è stato potente per i ragazzi presenti».

Importante, per la sua vita di uomo e di Cristiano, è stato anche un incontro avvenuto con Papa Francesco durato ben tre ore. Sinisa ricorda il Papa come un «uomo saggio, gentilissimo e anche simpatico con la battuta pronta».

Uomo profondamente buono e sempre disponibile, la scomparsa di Sinisa lascia un grande vuoto dietro di sé, soprattutto nella propria famiglia, ma da persona di Fede non dubitiamo affatto che il buon Dio lo accoglierà tra le Sue Braccia e gli riserverà un posto meraviglioso nel Suo Beatissimo Regno.

Ciao caro Sinisa, fai tanto del Bene da Lassù e intercedi per tutti quanti noi, pellegrini su questa terra. Sii eternamente Felice!


Marco